Vercelli - Robbio (VF) 9/3/14

Vercelli - Robbio km 18,6

Eccoci di nuovo pronti e puntuali per affrontare un'altra tappa del nostro cammino. Le previsioni sono buone ed il sole illumina l'aria frizzante. Dai colori chiari dei cappellini appesi agli zaini si capisce che la primavera sta arrivando. Ci salutiamo con entusiasmo: "Ieri mi è venuto un raffreddore pazzesco ma non potevo mancare" Tua moglie?" " Sta facendo la mezza maratona..." " Dai, ma è bravissima!" " Manca ancora qualcuno? quanti siamo? Bene, prendiamo le macchine e andiamo a Vercelli". Oggi ci sono anche i due ragazzi e la loro presenza ci rende orgogliosi.
Al parcheggio ci raggiunge ancora qualcuno e poi? Colazione! Il bar non si aspetta tutti questi zaini e le due ultime brioches ci guardano insonnolite dalla vetrina dei dolci, ma  l'allegria è contagiosa ed anche i biscotti giganti si tuffano nei nostri caffè.
Via, siamo in cammino!
Attraversiamo Vercelli in fila indiana osservando distrattamente la periferia ed il traffico lento della domenica. Al ponte sul Sesia la prima foto: in bilico su un paracarro, dalla parte opposta alla nostra, ci invitano a sorridere, ma non ce n'è bisogno: siamo già in posa.
Finalmente svoltiamo nella stradina bianca che ci condurrà sugli argini verso Palestro. Ora possiamo chiacchierare con tranquillità, senza temere le auto e la passeggiata prende la sua forma consueta: i velocisti davanti, il gruppo sgranato e le nostre guide a controllare che nessuno si senta solo.
 Il paesaggio è delicato, sospeso tra l'inverno e la primavera; i prati verdi appena nati contrastano con le risaie ancora scure e fangose. Le chiome dei pioppi hanno una leggera sfumatura verde e i loro tronchi disegnano figure geometriche al nostro passaggio. L'aria è ferma e densa, anche le montagne sono sparite, inghiottite dal celeste opalino dell'orizzonte.
La nostra guida racconta di avere fatto lo stesso percorso in estate e tutti capiamo quanto sia stato impegnativo difendersi dagli attacchi dei raggi del sole e dal prurito delle zanzare.
Abbiamo gli zaini leggeri perché ci aspettano per una pastasciutta all'ostello Torre Merlata proprio a Palestro. Sul ponte al suo ingresso ci fermiamo per firmare il registro dei passaggi dei pellegrini e, aspettando le retrovie, la presenza di un tavolino di pietra inaugura un aperitivo improvvisato, ovviamente dolce e salato. Incorreggibili, nonostante il pranzo pronto!
Sosta, quindi foto: la luce si posa sui riflessi argentati dei capelli e, nei colori ancora autunnali, spicchiamo come coriandoli.
Ancora pochi passi e siamo accolti con naturale gentilezza dal gestore del rifugio e da due suoi amici: una tavola è allestita all'aperto con tovaglie di stoffa multicolore. Prima di piombare con grazia sulla pasta, visitiamo il piccolo ostello ristrutturato con cura: pochi posti letto, un bel bagno, una cucina attrezzata, tanti mobili e ripiani antichi sistemati con gusto.
Si mangia e si beve un vinello servito in caraffe di creta. Anche frutta e verdura, ricotta e formaggio, torte dolci e salate: una pausa deliziosa. Firmiamo il registro e, dopo le foto, via, veloci, non abbiamo tempo da perdere. A Robbio ci aspetta il parroco ed il treno che ci riporterà a Vercelli. Il parroco magari aspetta, il treno....
Qualcuno è rinvigorito dal pranzo, qualcuno è appannato dal vino. Barzellettina per incoraggiare anche i coccodrillini che si sono pentiti di avere onorato la tavola.
Il sentiero riprende ed un intreccio di alberi ancora secchi si staglia contro il cielo, creando una rete di ombra che rende gradevole il passo.
La pianura mantiene la sua promessa: possiamo camminare senza ostacoli con lo sguardo che si perde verso l'infinito; solo la stanchezza può fermare il viandante. 
Abbiamo poco tempo ma riusciamo a trovare la chiesa grazie alle indicazioni chieste ad un'anziana signora che, senza smettere di pedalare, sfreccia in bicicletta.
Il gruppo si divide: uno di noi si reca velocemente a fare il biglietto cumulativo, il gruppetto dei diplomatici cercherà di convincere il capostazione ad aspettare il gruppo dei velocisti che a sua volta aspetta il parroco per fare timbrare le credenziali!
Ora bisogna sapere che: la biglietteria è chiusa da anni, il capostazione non c'è più, il treno  è in lieve ritardo, la chiesa è fresca, bella ed accogliente, il parroco arriva sgommando, scusandosi per un ritardo che in realtà è nostro e non suo!  Timbriamo e poi, scusandoci a nostra volta, sgusciamo veloci verso la stazione, sistemando i nostri documenti negli zaini mentre corriamo...inutilmente, ma ormai avevamo preso l'abbrivio. Foto!
Sul trenino iniziamo a disquisire sul numero dei chilometri fatti 18? 20? 22? No, dai, impossibile! Il GPS dice 22! 22? Si, 22! Il tuo anche? Si, più o meno ci siamo. Ma se prima di pranzo ne abbiamo fatti 11, 5 dopo non potevano essere altri 11... Perchè no? Sei competitiva? Ma no, si, forse un pochino...per camminare forse un po' bisogna esserlo e poi...lo dice il GPS!
In soli quindici minuti siamo a Vercelli. Non abbiamo ancora voglia di separarci ed andiamo in un bar a dissetarci: spremuta, birrozza e caffè, magari anche un gelato! Iniziamo a parlare della prossima volta e della trasferta più lunga che ci attende a Pasqua, ma l'allegria è un po' calata: forse la stanchezza o il caldo o, più semplicemente, non siamo tipi da star fermi. Infatti, appena ricominciamo a camminare per raggiungere le auto, riparte anche lo spirito: chiacchiere e risate!
 In auto decretiamo che in base ai calcoli dei nostri muscoli, abbiamo fatto 20 km al massimo. Ognuno di noi ha esperienza di camminate: chi l'intero cammino di Santiago, chi un pezzo, chi una parte del cammino di San Francesco, chi lo ha solo immaginato, chi ne ha sentito talmente tanto parlare che...
Ben si ricordano le nostre gambe quando le tappe erano di 22 e più chilometri...!
Ma forse è stato quel vinello o forse è tutto nell'alchimia della compagnia, chi lo sa?!
Alla prossima volta!  
(Fiorella)





Pochi chilometri e guarda che stanchezza!





Palestro, la torre è ormai vicina









Alla stazione di Robbio

C'è chi dorme e chi sbadiglia.

2 commenti:

  1. Bellissima gita, entusiasmante la lunga camminata sull'argine del Sesia, sopra le risaie, quasi tra la terra ed il cielo.
    Barbara organizza benissimo, ma, a volte, fa scherzi, come quando ha fatto sì che tutti si aspettassero a Palestro una semplice pasta ed ci ha fatto trovare invece un ottimo parso completo.

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  2. Ottima comunque la pasta: qualche insospettabile ne ha presa pure moltissime volte ..... suscitando lo stupore del solito Alessandro

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