Campagnano di Roma - ROMA (VF) 23/06/16


Da venerdì 23 a lunedì 26 Giugno 2016: Da Campagnano di Roma a ...ROMA!  Km 45 più una serie di spiccioli infiniti!


Venerdì 23 giugno: Da Campagnano di Roma a Formello Km 8

Ecco, ce l'abbiamo fatta! Siamo arrivati a Roma! Emozionati, accaldati e felici!
 Siamo partiti dal nostro secondo solito posto; quello delle partenze di più giorni. Un po' troppo al pelo e, se l'auto dei pensionati non fosse partita prima, avremmo perso il treno! E sì, perché in concomitanza della nostra partenza c'era uno sciopero dei treni e quindi in molti hanno optato per  l'auto, esaurendo il parcheggio di Lampugnano. La tecnologia ci ha aiutato e siamo stati avvertiti in tempo. Cambio di programma repentino e, prima di rimanere definitivamente imbottigliati nelle code, giungiamo al parcheggio di Molino Dorino. Bene!
Ma tu sai da dove si entra?
Eh, caspita, ma dall'entrata!
E dov'è?
???
Già, dov'è?
Sguardo ai cartelli, occhi a fessura, informazioni chieste al volo dal finestrino e...ancora un giro intorno alla rotonda ed il treno sarebbe sfumato. Ma abbiamo parcheggiato ed abbiamo iniziato a correre con gli zaini ed i bastoncini: vai, corri, supera i passanti, chiedi permesso, giù per la metropolitana, su per le scale, guarda dove sono i pensionati che ci aspettano, non li vedo, saranno già passati, non perderti, faccio da chiudi fila, binario 12, no binario 15, mostra il biglietto cumulativo, allora gli altri come sono passati?, non lo so, corri, carrozza 2, dove sono i serrafila?, in fondo, in fondo dove?, calmati, il treno sta per partire, ma i pensionati dove sono?, non possono passare al controllo biglietti, Caspita!, torna in dietro, corri, arrivano!, ma i serrafila?, se sono serrafila...saranno ultimi! Eccoli, salgono...il treno si muove...siamo tutti e 17 sul treno!!!
Prendi fiato!
Mangiamo?
No, un momento, ho ancora il cuore in gola!
E poi iniziamo a capire che è proprio vero: sta cominciando il nostro ultimo tratto di francigena.
 A Roma troviamo gli altri tre; c'è addirittura una New entry: complimenti, bravissima!
 Il pulmino-fornetto ci porta a Campagnano  di Roma e, prima di dissolverci per il caldo, troviamo una fontana ed una gelateria e poi possiamo finalmente iniziare a camminare!
 Sono circa le sei ed abbiamo solo otto km da fare per giungere in uno degli ostelli più belli della via francigena. Ci aspettano, sanno che arriveremo; Barbara ha prenotato perché siamo troppi e l'ostello si è attrezzato per tempo per poterci ospitare.
  Camminiamo e chiacchieriamo, strada sterrata, caldo afoso, tramonto in agguato, alberi verdissimi. Poco prima che la sera si tinga di blu, arriviamo! Un edificio antico, ultimo piano, due camerate grandi, letti a castello e brandine, stendini, soffitti di legno, finestre affacciate sulla piazzetta principale, vista sui tetti, due docce ma... nello stesso bagno! Via, formiamo le coppie e sotto a chi tocca!
La New entry ha le bolle: coraggio! Barbara inforca gli occhiali e le bolle tremano scomparendo! Non demordere, è il caldo.
   La sera siamo attesi nell'osteria “Pensa per te”. La proprietaria ci confida di averci visti mentre mangiavamo il gelato, nel pomeriggio, e si chiedeva dove avremmo cenato...ma da lei, ovviamente!!!
 Il giorno dopo i km sono solo 16, ma il caldo ci obbliga a partire presto comunque: buonanotte!
Siamo senza sacchi a pelo, con le finestre aperte che lasciano entrare l'arietta fresca; ancora qualche chiacchiera da un letto all'altro, risate che si spengono, russatori che iniziano la loro sinfonia.


Sabato 23 giugno: Da Formello a La Storta km 16

Colazione al bar e poi si parte ancora un po' assonnati.
Il percorso è miracolosamente nel bosco, impossibile sbagliare strada: c'è un sentiero racchiuso dalle staccionate e camminiamo tranquilli. Cappellini, pantaloncini, sandalini, risatine: siamo in versione estiva-convinta!
 All'ombra di un grande albero facciamo merenda e si potrebbe pensare che diamo il meglio di noi...ma, è dopo aver attraversato un tratto assolato, tra campi arsi sui quali le balle di fieno dorate si crogiolano, che, trovato un ruscelletto con la cascatella, ci scateniamo: piedi a bagno, camminatina sulle acque...solo perché bassissime, doccetta per il più intraprendente che in slip si lascia bagnare dallo sbalzo dell'acqua! Qualcuno però non toglie neanche le scarpe: è insospettito dall'odore dell'acqua...non pensiamoci e...riprendiamo i pochi passi che ci separano dall'ospitalità delle suore.
 Arriviamo molto presto e dopo doccia rigenerante, mangiamo volentieri un boccone, piccolo però, perché la sera siamo a cena dalle nostre ospiti. Ma si sa, di fronte ad un invitante buffet...
Il posto è pulitissimo, le vetrate neanche si vedono da quanto sono linde ed infatti, uno di noi che ha appoggiato gli occhiali sulla fronte, mangiando il gelato, si dirige, con serafica decisione, verso l'uscita centrando in pieno un vetro! Piccolo ma sincero taglietto sulla fronte, prontamente medicato ed incerottato dal personale. Vorresti ridere...ma non sarebbe carino...però, dopo, a cerotto sistemato, ridi lo stesso!
  Rientriamo e ci dedichiamo al riposo: chi dorme, chi legge, chi guarda la tv; io saltello da un posto all'altro disturbando ora questo, ora quello...
  Dopo cena siamo ospitati da uno di noi che abita proprio lì e che il giorno seguente non camminerà con noi per impegni di famiglia, ma ci raggiungerà a cena. Due passi lunghi sulla Cassia e ci accoglie insieme alla moglie con gelato e bibite, grazie!
Ma è giunto il momento di rientrare nelle nostre camere: domani è il gran giorno ed i km non sono propriamente pochi!
  Subito a nanna, qualcuno indugia guardando la partita in camera e qualcun altro in compagnia della suora, fortemente ferrata sul gioco del calcio!


Domenica 25 giugno: Da La Storta a Roma km variabili da 25 a 36...

Sì, il folletto della via francigena ci ha visti e si è scatenato! Ultima occasione per spostare i cartelli, aumentare i km e importunare le ginocchia di qualcuno!
  Dopo una bella colazione, salutiamo con foto la suora che ci augura: Buon Cammino!
Abbiamo circa 8 chilometri sulla Cassia. E' domenica e c'è meno traffico ma...la Cassia è pur sempre la Cassia... fortunatamente c'è un marciapiede e camminiamo veloci per imboccare la svolta ed entrare nel Parco dell'Insugherata. Ma, troppo veloci! Perdiamo il cartello poco chiaro e svoltiamo per poi ritornare indietro sui nostri passi e riprendere la Cassia!
Dai! Non scoraggiamoci, fra un po' entreremo nel parco. Il caldo però è opprimente, il sentiero strettissimo tra gli alberi è al sole! Rovi ed erbacce vorrebbero farci perdere la serenità, ma noi non siamo dello stesso parere e così decidiamo di mettere in atto il rito di iniziazione!
Abbiamo o non abbiamo una New entry?
Certo!
Allora, vai con le nostre barzellette storiche, sempre le stesse, raccontante senza neanche cambiare una inflessione della voce...se ride è dei nostri!
E se non ride?
Anche!!!
  Ci siamo alzati presto e continuiamo a camminare preoccupati di uscire da questa oasi di caldo per finire nella periferia della città eterna.
 Un super salitone ci ricongiunge con la civiltà, ma la domenica è quasi tutto chiuso.
Quasi! I fruttivendoli quando ci vedono ci sorridono e qualcuno si ferma a comprare ciliegie ed albicocche: fantastico!
  Ormai pensiamo di dover fare gli ultimi km nel cemento. Ci fermiamo ad una fontana per lavare la frutta e bere; vicino c'è un ristoro e mangiamo! Saremo vicini oramai...
...invece no! Gira di qua e gira di là, rientriamo in un parco e scorgiamo la cupola di S. Pietro!
Eccola!
Piccola, in lontananza...ma quanto ci vorrà per raggiungerla?
Cosa importa? Ormai siamo a Roma: è ufficiale!
Foto di gruppo, di coppie, in solitaria, a terzetti, con zaino, senza zaino, con sorriso smagliante!
  Ripartiamo e finiamo nuovamente in un parco! Incredibile! Sotto un sole impetuoso, troviamo ancora una piccola zona verde e poi...e poi i bellissimi viali pieni di palazzi antichi che sonnecchiano nel pomeriggio di festa. La loro ombra ci accompagna per gli ultimi interminabili passi...
 Ci guardiamo e ripensiamo all'arrivo a Santiago dal Cammino Inglese nel giugno dello scorso anno. Vogliamo entrare di nuovo tutti insieme, alcuni per mano, altri a coppie.
 Come non pensare ai tre anni che abbiamo impiegato per giungere fin qui?
Un viaggio iniziato in un lontano autunno con le credenziali nuove. Un gruppetto che si è via via allargato: oggi non siamo tutti, qualcuno non ha potuto lasciare gli impegni di lavoro, qualcun altro è ancora fuori uso, altri per impegni familiari non hanno potuto accompagnarci. Brinderemo a loro questa sera. Il testimonium ci verrà consegnato solo domani; Barbara ha avvertito del nostro arrivo ed i nostri nomi sono stati stampati in corsivo sulle pergamene che certificano il nostro cammino.
 Festeggeremo questa sera in un ristorante elegante, che ci ha fatto attraversare la bellezza di Roma sul far della sera: pini incorniciati dal cielo rosa, ponti di marmo, la cupola rilucente che si specchia nel Tevere, piazzette incantate e viali alberati. I brindisi si  susseguiranno al ritmo dei calici che si alzano ridenti. Barbara inizierà e, in una sorta di girandola senza fine, quasi tutti ne proporremo uno! All'ultima arrivata, a tutto il gruppo che ha saputo accogliere l'ultima arrivata, allo “sfrontato”, a chi ha camminato con un melone al posto del ginocchio e poi: al cassiere, alle scrittrici, a chi non si è mai lamentato, a chi ha iniziato a camminare con i denti ed ora viaggia spedita, a chi fa gli scherzetti, alla signora dei guadi, a chi tiene allegra la compagnia, a Gianni che con la sua sensibilità ci ha sostenuto nei momenti di sconforto e a Barbara che ci ha condotti fin qui!
 L'impresa che sta per completarsi però non ha neanche una sfumatura di tristezza, la sua imminente conclusione non immalinconisce, non solo perché è il momento dell'allegria, ma perché Barbara, nel suo folle amore per il cammino e per questo gruppotto squinternato, ha già in mente di portarci con lei fino all'inizio del viaggio di Sigerico! E noi, nella nostra follia, sogniamo già la via, gli ostelli e le bellezze verso Canterbury!
   Ora però è il momento di entrare in Piazza S. Pietro!
 Ci guardiamo, siamo insieme, siamo stati bravi, siamo bravi! Siamo felici, contenti, siamo increduli! Siamo noi!
 Ecco, avvistiamo il colonnato! Sorridiamo, gli occhi dicono ciò che la voce non riesce ad esprimere!
 Entriamo!
Nella piazza assolata siamo gli unici pellegrini giunti a piedi dal remoto paesino di Bourg Saint Pierre, in Svizzera, ai piedi del passo del Gran S. Bernardo.
 Lo spazio è enorme e noi siamo piccoli, carichi dei nostri zaini, con l'entusiasmo che freme ma che non riusciamo ad esprimere. Siamo a S. Pietro! Ci abbracciamo e ci baciamo in una gioia contenuta ma fortissima. Siamo a Roma! La capitale non è solo la meta dei pellegrini della via francigena, si capisce, lo capiamo...non possiamo esultare, ma dentro di noi suonano le campane di chi ha camminato caparbiamente con ogni tempo e ogni fatica, portando addosso la propria storia, contenti di essere insieme, senza aver mai abbandonato la speranza di completare la nostra avventura!

Fiorella

E' quasi sera e siamo appena partiti da Campagnano di Roma, un piccolo guado ci fa sentire subito a nostro agio....

Arrivo a Formello

Entriamo nell'ostello Maripara, si dice sia il più bello dell'intera Francigena

Dentro l'ostello c'è questa stupefacente scala che sale fino in cima ad una torre, su ogni grandino, nell'ordine, le principali località da Canterbury a Roma. E' impressionante salirci e riconoscre le decine e decine di paesi che abbiamo incontrato.

Al mattino una sorpresa: siamo chiusi dentro l'ostello... ma per poco.

Prima di avviarci ci raccogliamo attorno al totem...


Il nostro passo deciso del mattino...


... pian piano sarà massacrato dal caldo e dal sole più che dai chilometri.



Bellissimi gli enormi campi di grano





Volentieri facciamo una piccola deviazione per goderci la frescura di questo torrentello

Raccogliamo le forze e le idee prima dell'ultimo balzo, siamo ospiti delle suore a La Storta. Posto bellissimo.




Verso l'Insugherata ( parco a nord di Roma ) , a sinistra una quercia da sughero.

Dopo un bel po' di asfalto stiamo per entrare nella zona verde del parco, uno spuntino è d'obbligo.



Due barzellette in un raro angolo d'ombra ci fanno dimenticare per pochi istanti il caldo e la fatica

La new entry apre al pista, galvanizzata dalle fresche storielle di Luciano.

L'attraversamento dell'Insugherata si conclude con questa brutale ma breve salita.

Raggiungiamo Monte Mario ma non è ancora finita...

Ultima sosta, sempre alla ricerca di ombra e acqua da bere.

Finalmente giungiamo, guidati da Barbara, a questo fantastico e quasi intimo belvedere nei pressi dell'osservatorio di Monte Mario. Qui per la prima volta sentiamo l'emozione di chi arriva alla meta.







Dal punto del belvedere una brusca e lunga discesa "vietato l'accesso" ci porta prima ad un piccolo accampamento di zingari poi, finalmente, nel tessuto urbano di Roma.

Queste sono le nostre orme eterne ed effimere sull'asfalto tenero dell'ultimo miglio.


Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento: