Massa - Altopascio (VF) 04-06/4/15

Massa - Altopascio km 66,4

Prima di andar più avanti a veder le foto, leggete questi due "pezzi" di Fiorella e Silvia, fragranti come brioches a colazione.
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Da Massa ad Altopascio
4 -5 - 6 Aprile 2015

  La partenza nel periodo di Pasqua non era prevista. Alcuni avevano già preso degli impegni, altri hanno virato all'ultimo momento, qualcuno non ce l'ha fatta...
 Quando andiamo via per più giorni non ci ritroviamo al solito posto! All'appuntamento siamo in dodici che, dato il periodo, è anche in tema!
  In auto raggiungiamo Alessandria, da dove prendiamo il treno per Massa: la nostra instancabile Barbara ha prenotato i posti: non possiamo stare tutti nello stesso scompartimento...divisione naturale: donne con donne, uomini con uomini! Le ragazze ridono e chiacchierano senza sosta, i ragazzi leggono e dopo un po' vengono a vedere cosa abbiamo da sbellicarci!
  La pioggia fitta ci attende e, indossate le mantelline o aperti gli ombrellini, iniziamo a camminare con lo sguardo basso: l'asfalto è sempre dello stesso colore grigio!
  Zuppi e soddisfatti riusciamo a fare gli ultimi km senza acqua, scoprendo un paesaggio verde pasqua!
  Pietrasanta è bellissima! Siamo ospiti delle suore in una villa antica nel centro della piazza principale: il grande cancello in ferro battuto spalanca i suoi battenti sulla maestosa scalinata che ci introduce nel nobile atrio. Gocciolando, saliamo all'ultimo piano, verso il nostro stanzone caldissimo: dormiremo tutti insieme nei letti a castello!
  Doccia bollente, cena al ristorante e poi a nanna presto; il giorno dopo ci attende una tappa lunga, molto lunga: buonanotte! ... solo in due riescono ad addormentarsi subito, gli altri continuano a bisbigliare e a ridere senza sosta...pian piano si fa silenzio. Chi scrive sul cellulare,  chi, seduto sul letto, contempla la luna che si vede dalla grande finestra sulla piazza, chi conta gli incroci della rete sulla sua testa, chi, semisdraiato, cerca di non pensare alla testa che non vuole fermarsi. Finalmente si dorme! Ma, nel silenzio del buio della notte, quando anche i più recidivi si sono assopiti, un tonfo sordo e fragoroso desta tutta la compagnia: uno di noi è sceso con slancio e determinazione dal piano di sopra del letto a castello pensando di stare al piano di sotto!!!  Accertato che non si sia fatto nulla, scoppia fragorosa la risata!
  Al mattino presto partiamo alla volta di Monte S. Quirico: più di una trentina abbondante di km!
Paesini, colline, boschetti, salite e discese immerse nel verde dei prati. Gli alberi fioriti asciugano le corolle scuotendole al vento. Tra gli alberi ancora secchi dell'inverno, con il  nostro abbigliamento sgargiante, sembriamo un mazzolino di primule in cerca di dimora.
Molti alberi sono stati sradicati dalla tempesta della settimana precedente: grossi fusti riversi con i rami imponenti incastrati nel bosco.
 Troviamo un gradone di pietra al riparo tra due splendide ville. E' il luogo ideale per attingere dai nostri zaini il pranzo da condividere. C'è chi non osa mangiare perché pensa di non avere contribuito in maniera adeguata. Siamo una splendida compagnia: non conta quanto ognuno porti. Non abbiamo tutti la stessa capacità di trasportare zaini pesanti, ma ciò che più è importante è che stiamo bene insieme; perciò, per piacere, aiutate ad alleggerire gli zaini: cosa li riempiamo a fare se non li svuotiamo?!
 Dal giardino di una villa irrimediabilmente sprangata, spuntano i rami  carichi di arance amare: una leccornia! Che dite? Possiamo prenderne qualcuna? Mah, forse è meglio di no! Ma i frutti che sporgono dalle proprietà si possono raccogliere! Mah, forse no! Ma ce n'è talmente tante! Mah, meglio di no! Ma qui è tutto abbandonato e per terra ce ne sono già tante che marciscono! Mah, forse no! Chi vuole un'arancia amara? Io! Io! Io! Io! Io!...Mah, forse anche io!!!
Ottime e dissentanti: possiamo svignarcela prima che un improbabile padrone arrivi da un fantomatico luogo lontano!
 Il vento contrario appesantisce il cammino di alcuni di noi, altri invece proseguono senza mostrare apparenti segni di stanchezza. In particolare una di noi,nella sua elegante giacca bianca, senza bastoncini,sembra una farfalla: leggera e gioviale, chiacchiera serena, procedendo con disinvoltura.
 Camminiamo ormai da nove ore, comprese le brevi soste per rifocillarci.  Qualche bolla nei piedi affatica gli stoici che, indefessi, continuano ad avanzare.
 Il lungo argine del fiume che costeggiamo annuncia che tra poco più di un'ora raggiungeremo la meta.
 Eccoci al convento dei frati francescani che ci ospiterà! Anche questa struttura è bellissima! Un laico in pensione, che vive lì da quando tre anni fa è rimasto vedovo, ci accoglie, aprendo il pesante portone di legno, che nasconde uno splendido ingresso con i vasi di coccio carichi di alberelli di limoni e cedri.  Ci accompagna nelle stanze con bagno a tre e quattro letti che ci ospiteranno. L'arredamento è essenziale ma confortevole. Un po' ci spiace di doverci separare, ma entriamo ed usciamo da tutte le camere per prestare questo e quello, per bucare bolle e per stare in compagnia.
 Alcuni, nonostante i km già fatti, ringalluzziti dalla doccia calda, partono subito alla volta di Lucca che ci ospiterà per la cena; altri dormicchiano in camera, altri ancora si recano nella piccola cappella per la messa di Pasqua!
   Ottima cena e giro turistico per Lucca by night! Foto davanti allo splendido duomo e nella piazza principale incantata nelle luci della sera. Il rientro alla base, per alcuni, è lento e sofferto: le ore di sonno della notte precedente sono state irrisorie ed i km inesorabilmente lunghi.
  Al mattino il nostro ospite ci prepara un'appetitosa colazione: frutta, latte, caffè, colomba, marmellata e fette biscottate. Ci racconta che il giorno precedente il nostro arrivo, è stato rimproverato dal 91 enne priore della comunità, composta da soli sei frati, perché aveva gli occhi lucidi a causa della probabile chiusura a breve termine dell'enorme struttura. Ci siamo ripromessi di ritornare al più presto, senza zaini e bolle, per visitare Lucca ed i suoi dintorni.
 Salutiamo e riprendiamo il nostro cammino che ci porterà, dopo circa 20 km,  alla stazione di Altopascio.
  La giornata è limpida, il vento del giorno precedente ha lucidato il cielo, il freddo si fa sentire, le labbra sono screpolate e pizzicano. Le mura di Lucca sono accoglienti, il sentiero è quasi tutto su asfalto e passa tra le casette dei borghi e dei paesini che attraversiamo. Camminiamo chiacchierando, raccontando, ascoltando con interesse. Qualcuno sbaglia strada e viene recuperato, qualcun altro si tiene per mano.
  Nei pressi della stazione festeggiamo il compleanno di uno di noi: lo stesso dello scorso anno!! Dolci freschi acquistati in pasticceria ed una bottiglia di vino: Auguri!!!
 Il tragitto in treno vede le solite amabili disquisizioni sui km fatti, le bolle, il peso dello zaino, le ultime notizie,l'invenzione e la soluzione di complicati giochi enigmistici, i racconti d'infanzia, la fortuna di essere seduti nel bel mezzo di un super affollato rientro del giorno di Pasquetta!
  All'arrivo ci salutiamo stanchi ma sereni. Siamo anche felici di sapere che a brevissimo ci ritroveremo per un'altra trasferta di tre giorni! Evviva! Ricordiamoci però: non è né il solito posto, né la solita ora!
Fiorella.
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4 / 6  aprile 2015                                                                        Massa  Lucca  Altopascio

4 aprile, Sabato Santo                                                 Massa – Pietrasanta 16 chilometri
 
La pioggia nel pineto, ops… ,scusate, tra gli aranci e i limoni
Piove dalle nuvole sparse.
Piove su i limoni fulgenti,
su gli aranci dorati,
Piove su Barbara e Gianni divini,
piove su  Annina piè veloce e sul Lucianotto,
piove su LamiaSimo e sul suo Giancarlo,
piove sulla poliedrica Fiorella e su l’Alberto,
piove su l’Amalia e su lo zaino del Fiorenzo,
piove anche su Anna e su la Silvia.
La pioggia cade
su la solitaria
verdura
e il pino ha un suono e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti diversi……….
Ma il Luciano dirà che non si era accorto di tanta poesia durante le 4 ore e mezza di cammino sotto un’acqua battente. Come non ci siamo quasi accorti del castello degli Aghinolfi in alto sul colle.
Ci siamo accorti invece con sgomento del passaggio del vento che, circa un mese prima, aveva stravolto i dintorni di Massa lasciando una moltitudine di alberi frantumati, abbattuti, sradicati e il paesaggio deturpato.
Pietrasanta ci accoglie quasi asciutta e ci ricovera nella Casa di Spiritualità dalle suorine
( ma qual è la superiora ? ).
Dalla finestra godiamo di una magnifica vista sulla piazza principale con chiese medioevali e opere di arte moderna.  Perché Pietrasanta è fermento di arti : scultura, pittura, poesia.
Ma noi ci limitiamo all’arte della cena di pesce al Quarantuno.
Notte tranquilla nella camerata se non si considera  la caduta dal letto del Luciano.

5 aprile, Domenica di Pasqua                                 Pietrasanta –Lucca 33/35 chilometri

Si parte presto con tempo più clemente. Incontriamo la Pieve di San Giovanni e Felicita ed entriamo nella bella Camaiore ( seconda colazione )
Tra colline in fiore, salite e discese, salite e discese dagli alberi di limoni e di arance per raccoglierne i luminosi invitanti frutti, trascorriamo la Pasqua. Il pranzo svuotazaino è allestito in un angolo del paese di Piazzano. “Guarda gli alberelli decorati con colorate uova di Pasqua!”
Lunghissima tappa.
Per fortuna la nostra meta, il convento di Monte San Quirico, fuori Lucca, non è quello  che fa pensare il nome e lo si vede avvicinare appena, appena più in alto, mentre percorriamo gli ultimi chilometri lungo il fiume Serchio, gonfio di acqua. 
Un Mario gentile ci accoglie nella bella struttura di frati mutanti ( cappuccini o francescani?).
Sarà la Pasqua, ma a Lucca c’è stato il miracolo: dopo le docce, tutti pronti per entrare tra le  mura, cenare in allegria da Leo ( altro miracolo il conto, ma qui c’è  l’intercessione di Mario), fare un giro notturno tra magnifiche chiese, affascinanti piazze e viuzze cucite insieme dal Fillungo.
Il miracolo dei 40 chilometri!
Con la promessa di ritornare a vedere anche gli interni dove abbiamo lasciato Ilaria Del Carretto con il suo cagnolino, l’ultima cena  del Tintoretto e il crocifisso del Volto Santo che chi percorre la via Francigena non può perdere.

6 aprile, Pasquetta                                                        Lucca – Altopascio 18 chilometri

La Pasquetta si apre con la colazione del Mario e una fantastica passeggiata sui bastioni.
Lasciamo Lucca  in una bella giornata, fredda ma luminosa e pianeggiante con arrivo ad Altopascio. Dove con i cannoli siciliani si concludono i festeggiamenti, iniziati la sera prima, del compleanno del Luciano.
Ritorno lento, ma, per fortuna, seduto.

Rimane il mistero glorioso dei chilometri che lievitano sempre un po’ ( dai dati ufficiali di Barbara sarebbero in totale circa 75 ). Ma il numero in fondo conta poco, conta che siamo bravi e che stiamo insieme in allegria e serenità.

N.B. : gli eventuali articoli davanti ai nomi sono da considerarsi affettuose licenze.
Silvia
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Brusca la partenza a Massa , freddo e pioggia appena scesi dal calduccio del treno...





Prima sosta gelato caffè



Il greto del torrente è fatto da sassi di marmo

Arrivo a Pietrasanta

La bella piazza di Pietrasanta, sempre ornata da opere d'arte.


La piazza vista dalla finestra della nostra camera.

Idem al mattino 

Dalì ?



Scendiamo in una valletta con uno sfracello di piante divelte. In tutta la zona ci sono alberi abbattuti dalla tempesta di un mese fa.



Banane !


A volte, irresistibilmente, ti assale la voglia di avere un bastone..

Pianta di  malva dal tronco grande come un polso.

Speciale per A da F

Egretta Garzetta, notare la penna che scende dalla nuca, tra un mese arriverà a toccare il dorso. Poi, nell'autunno, cadrà.

Cipresso abbattuto


Chiesetta di una casa patrizia, un vero peccato l'abbandono.


Giorgio Gaber ci accoglie





L'ultimo a destra è un cane vero !

Pranzo al Ristorante Lungo Gradino




La nostra meta di oggi : Monte S.Quirico, frazione di Lucca




Il Serchio 


Piazza dell'Anfiteatro , Lucca

Il Duomo di Lucca

Un quadro nel monastero dei Francescani a Monte s.Quirico

Piacevole e la colazione al mattino. Magnificamente famigliare il grande tavolo di marmo nella grande cucina.

A sinistra Mario, volontario anfitrione del Convento, Grazie Mario !


Al mattino salutiamo Monte S.Quirico

E il Serchio

Sulle mura che circondano Lucca , cercando la Porta verso Altopascio.





Tra le ore 15 di Sabato e le ore 13 di Lunedì abbiamo percorso circa 75 km.  Niente male eh? anche se qualcuno giura di aver sentito gridare "Voglio andare a lavorare!!" ma forse erano solo voci portate dal vento.

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