Bourg Saint Pierre - Aosta km 40,6
Venerdì
4 luglio , nel primo pomeriggio, guidati dalla
dolce-onnipresente-premurosa Barbara e
da Gianni il Costruttore ( di bastoni, di rapporti,…), Fiorella, Alberto,
Augusto, Anna, Claudio, Roberto, Daria, Vanni, Simonetta, Giancarlo e Silvia
iniziavano la salita verso il mitico colle del Gran San Bernardo.
Si
parte da Bourg-Saint-Pierre in leggera salita, accolti da un coloratissimo
giardino alpino (“Guarda: il giglio Martagone!”), ma anche da una vipera di
straordinarie dimensioni : questi Svizzeri organizzano proprio tutto!
Intanto
, mentre la salita aumenta insieme al vento, si riflette sulla Storia che si è
arrampicata su fino al colle, come noi: dai Romani, ai Pellegrini nei secoli, a
Napoleone. Ma dov’è questo colle? E il cielo si fa sempre più nero e la fatica
sempre più ruvida . Vento, freddo, vento, poi inizia a piovere, per fortuna
poche gocce.
Barbara,
previdente come sempre, intanto, ci aveva offerto anche un po’ di avventura ( e
non il solito guado!).
Si
fatica, il colle si mostra, poi scompare, come un miraggio tra le nebbie e tra
cieli cupi da “ Cime Tempestose”.
Si
fatica, ma l’Ospizio è pronto ad accoglierci. Entrarci è come sprofondare nel
passato, in un altro Mondo. Di quale epoca siamo Pellegrini? E la Compieta
completa la discesa nel Medioevo.
Il
mattino seguente dai 2470 metri del Gran San Bernardo, dopo l’arrivo di
Stefanella e Roberto che si uniscono al gruppo, si rientra in Italia e,
iniziando la ripida discesa, si può immaginare il percorso fino a Roma tra
valli, boschi, città, pianure, fiumi, colli, vigneti.
Il
4 e il 5 luglio se ne vanno solari, leggeri, allegri, chiacchieroni, come la
nostra camminata.
Nel
pomeriggio di sabato arriviamo ad Etroubles dopo piacevole sosta a Boses per
verificare se il prosciutto più alto d’Italia sia veramente così buono come si
dice.
La
domenica ci regala una verdissima discesa fino ad Aosta.
(Silvia)
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Partenza da Aosta col il pullman svizzero. |
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Questa casa, forse la dogana, è all'entrata di Bourg S.Pierre, dalla bisaccia spunta una stecca di Marlboro. |
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Fiancheggiamo il lago artificiale a pochi chilometri da Bourg S. Pierre |
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I prati sono ricchi di una innumerevole varietà di fiori |
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Il Giglio Martagone, qui molto frequente |
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Ranuncolo selvatico |
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Vicinissima era una marmotta, ma non si è fatta fotografare |
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L'attraversamento è un po' disagevole ma ci risparmia mezz'ora di salita e discesa
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Puntuale ( siamo in Svizzera ) arriva la pioggia a far compagnia al freddo ed al vento. |
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Appena giunti all'' Hospice siamo accolti con un the caldo, molto gradito. |
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La camerata tutta per noi. |
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Il Salon |
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Le ragazze, prima della partenza |
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Sguardo verso il vallone dal quale siamo arrivati iersera |
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Nonostante la scherzosa bufera di neve annunciata, Roberto e Stefanella ci hanno raggiunti al colle. |
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Sguardo verso l'Italia |
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Sguardo verso la Svizzera, con Roberto. |
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Piccola sosta ad una cappelletta ... |
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Bello l'interno con la croce di betulla e la madonna che par disegnata da Botero. |
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A destra la strada che porta al traforo del G.S.Bernardo. |
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In questo vallone, in questi splendidi boschi, è stato ucciso l'ultimo orso delle Alpi occidentali., era il 1859 poco dopo il passaggio di Napoleone. |
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Arriviamo a Saint Remy en Bosse |
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Sosta per uno spuntino molto apprezzato, a baso di prosciutto locale. |
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A volte si deve fare il passo più lungo della gamba, ma tutto finisce in lazzi e frizzi e risate |
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Ormai Etrouble è in vista |
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Monumento al Pellegrino |
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L'ottima e abbondante cena dalle Suore nostre ospiti, servita a tempo di fanfara dai ragazzi della colonia. |
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Due passi dopo la lauta cena. Come resistere ai giochi dei ragazzi? E' quasi buio non ci vede nessuno... |
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Terzo giorno. Mattino in montagna, l'affascinante morbidezza delle nuvole lontane contrasta con la dura nitidezza delle ombre vicine |
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Le Sorelle, entusiaste del nostro gruppo, partecipano volentieri alla foto prima della partenza. |
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Tempo di fienagione |
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L'uso del rastrello è forse il gesto più bello delle attività contadine |
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Lunghi tratti di sentiero scorrono a fianco di grandi rogge |
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Ritroviamo i due ragazzi romani che già avevamo incontrato al colle due giorni prima. Stanno rincasando a Roma, a piedi, dopo essere stati a lavorare in Inghilterra. |
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Ghiotto assalto alle ciliegie selvatiche, eccellenti! |
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La gioia di essere arrivati alla meta è frammista al dispiacere: è quasi finita questa festa mobile. |
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Angela è la gentile signora che ci invita ad approfittare delle sue albicocche dicendo : "con le albicocche non si fanno collane ".
Siamo stanchi accaldati e affamati... un saccheggio! |
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Grazie Angela! |
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Per un istante l'immagine dei quindici si è riflessa in questa vetrina d'Aosta. Gianni, Augusto e Daria vi sono rimasti intrappolati. |
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Nella Cattedrale d'Aosta l'apposizione del timbro sulle credenziali. |
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Finalmente a tavola.. |
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Nessun problema, a lei piace così. In effetti hanno un certo fascino... |
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