Quittengo
Oropa
15 novembre 2015
L’autista
del pullman per la Valle Cervo
guarda un po’ stupito il gruppo di gitanti che sale alla stazione di Biella….sempre
stupito ci fa scendere a Quittengo dove riprendiamo il percorso della Gran Traversata del Biellese in una tipica
giornata di mezz’autunno.
Il
percorso sale sul versante destro della valle, dalla parte opposta a quella da
cui eravamo arrivati alla fine della
camminata precedente.
Partiamo
da l’ Asmara che a tutti ricorda le trote al burro. Il sentiero per un lungo
tratto si sviluppa tenendosi quasi sullo stesso livello, con leggeri
saliscendi.
Incontriamo
frazioncine ( Mortigliengo, Bariola, Magnani, Driagno) dalla tipica architettura montana con case e
tetti in pietra, la sienite della Balma. Viene in mente il duro lavoro dei
cavatori e quello degli scalpellini, artigiani-artisti che hanno lasciato nella
valle e portato nel mondo vere opere d’arte.
Prima
di Riabella attraversiamo il Parco degli Arbo, i castagni, gli “alberi” per
eccellenza in queste valli povere in cui la castagna rappresentava la base della vita.
Le
piante, coloratissime qualche settimana fa, hanno dato negli ultimi giorni una scrollata decisiva al fogliame che ormai ricopre di uno spesso strato il sentiero
e i boschi circostanti.
Ogni
tanto il bosco si apre e dona belle immagini della Valle con i suoi paesini
arrampicati.
Dopo
Oneglie viene il bello: uno strappo di quasi 500 metri , fino ai 1287 di Cima Cucco, un prato senza fine, in
notevole salita con una piccola traccia
ben visibile dal basso.
Si
fatica, però che bel regalo il paesaggio che troviamo in cima. Tutto il
Biellese nei nostri occhi: dalla pianura che si perde tra le nebbie, alle
colline lontane di cui però riconosciamo i contorni, ai costoloni che salgono a
innestarsi sulla montagna con grovigli di strade, di paesi immersi in verdi che ormai sfumano in colori più cupi.
Ci
fermiamo a mangiare ( finalmente), a “cazzeggiare” , a scaldarci al sole.
Riprendiamo
poi Il “tracciolino” che diventa poi “passeggiata dei preti” e arriviamo
all’amata Oropa.
Oropa
intravista tra i rami ormai spogli dei faggi, grigia tra i grigi.
Oropa
a cui si arriva dopo la bella fatica della salita.
Oropa
nel cuore di tutti i Biellesi.
Oropa
con le sue architetture eleganti in pietra grigia.
Oropa
bella con la neve, con le nuvole minacciose, negli struggenti tramonti
invernali.
Bella
da lontano, riconoscibile per la cupola che non piace ai Biellesi, bella
dall’alto, quando si sale verso il Mucrone.
Oropa
piena di spiritualità all’interno del porticato che racchiude la chiesa vecchia
che protegge la statua della Madonna Nera.
Silvia
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Fontana e lavatoio a Mortigliengo |
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Pranzo al Parco degli Arbo, Riabella. |
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Dalla parte alta di Oneglie comincia una bella salita fino a trovare il Tracciolino. |
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Omaggio alla GTB |
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Sonnolenza post prandiale |
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..idem ... |
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.. un caso grave, con ... |
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... recidiva! |
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Brava Silvia! |
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