Camminata pre natalizia

Montesinaro 9-12-18

Il ritrovo è alle dieci del mattino a Montesinaro, pioviggina e fa freddo. L'idea era di fare una passeggiata di tre o quattro ore, ma ora siamo molto incerti su cosa fare con un tempo così. Non tutti hanno indumenti adatti od ombrelli, a Biella c'era il sole... I licheni inoltre rendono scivolose le pietre bagnate  e ci sono strati di foglie che nascondono le asperità dei sentieri.  Sperando in un miglioramento andiamo a Piedicavallo al bar, naturalmente passiamo per un sentiero evitando la strada. Dopo il caffè la situazione non è cambiata, ci viene in aiuto la forza del gruppo, appare dal nulla la determinazione di voler fare qualcosa... e via!  

Attraversiamo tutto il paese fino all'antico ponte sul Cervo. Da li parte il sentiero  verso le Selle di Rosazza e dopo un quarto d'ora lo lasciamo per una deviazione che porta al ponte Pinchiolo. Più volte ci esibiamo nel solito minuetto del cavaliere che porge la mano alla dama per superare un tratto difficile. Il sentiero è poco battuto e scivoloso, si cammina piano e abbiamo il tempo di guardarci meglio intorno.  Passiamo a fianco di alcuni bellissimi abeti bianchi, uno dei quali ha un tronco perfetto, gli abeti bianchi insieme al faggio sono tipici del bosco primigenio delle Alpi.  Ci sono a terra foglie di acero che hanno perso il verde vitale ed ora rivelano svariate macchie nere, sono dei funghi che vivono nella foglia. Ci soffermiamo a guardare i tipici funghi bianchi fatti a berretto  che crescono a varie altezze sui tronchi di betulle morte, passiamo accanto ad un paio di baite semidirute con muri e muretti di pietra perfettamente squadrati, un lavoro magistrale. Poco oltre, guardando con attenzione, vediamo che quasi tutti i massi piccoli o grandi lungo il sentiero recano i segni dello scalpello, tutte le pietre dei muretti, delle baite e le lose dei tetti sono state ricavate così, con una tecnica ben precisa, esperienza e solo martello e scalpello.

Ci divertiamo a cercare le vulve disegnate furbescamente da chi ha segnato il sentiero con la vernice rossa, il burlone ha giocato con le forme e i segni delle cortecce.

Arriviamo infine al ponte Pinchiolo, sulla strada che scende a Rosazza, dove decidiamo di risalire verso casa.. il tempo è sempre inclemente e l'appetito comincia a farsi sentire.

Giunti a casa in pochi minuti la tavola è imbandita, appaiono come per incanto i tanti piatti semplici e saporiti preparati apposta per questo incontro pre natalizio.

Una merenda che si protrae dalle due fino alle sette di sera, avevamo proprio voglia di stare un po' insieme, e non importa se manca qualcuno, molti hanno scritto o telefonato, insomma anche se non ci siamo tutti ... siamo ugualmente tutti.









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